Alla fine eccoci

Finalmente ce l'hanno fatta a farci cambiare il modo di pensare. A farci pensare di essere sempre delle vittime indifese e a non essere più sicuri nemmeno in casa nostra. Non credevo ci saremmo arrivati così presto, ma oramai ci siamo. Il problema, quando per risolvere problemi di ordine pubblico persone normali chiedono l'intervento dell'esercito, esiste ed è grave.
Come il bambino a cui viene rubato il gelato dal bulletto di turno che corre dalla mamma a piangere. Solo che qui la mamma è armata fino ai denti e non ha intenzione di non fare male a nessuno.
Nè polizia, nè carabinieri, nè guardia di finanza, cazzo questi vogliono l'ESERCITO, l'occupazione militare, vogliono il Kosovo nella piazza sotto casa.
La guerra civile non mi è mai sembrato il modo migliore per tornare a dormire di notte, né per sentirmi sicuro.
Mia madre me lo diceva sempre che guardare da bambini troppi cartoni animati giapponesi e troppi telefilm americani fa diventare violenti. Mia madre è d'accordo nel chiamare l'esercito se delle persone bivaccano davanti casa sua.
Hai dei ragazzi sotto casa che passano la serata bevendo e fumando? Fanno chiasso? Chiama l'esercito, fai occupare la piazza. Adesso hai 100 militari che sborbottano per il turno di notte e 2 carri armati cingolati, di ultima generazione ma ancora non proprio silenziosi, che girano per il quartiere. Ora dormi bene e sentiti felice. Poi per favore non svegliarti più.
E se mi trasferissi in un bell'appartamentino affacciato su piazza San Pietro e la domenica mattina volessi dormire?
Non ricordo l'ultima volta che l'esercito è stato mandato in Sicilia a fermare azioni mafiose o a Napoli a bloccare le sparatorie su strada della camorra. Non lo ricordo neanche nel '97 dopo il terremoto.
Nella nostra testa viviamo già in uno stato militare.
Un giorno (lontano?) potrebbe capitarmi di buttare una cartaccia a terra e subito vedermi puntato contro un m-16!
Eccoci alla fine.

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