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De Bello Fallico


Il clone di Minzolini (questa foto lo testimonia) fino ad un anno fa non esisteva, poi venne il Natale e ad Augusto un regalino toccava pure farglielo. Certo, anche lui non si aspettava in dono un altro telegiornale, ma qualcosa di più utile sì,
Comunque il buon Alessandro Sallusti, nonostante fattezze e lineamenti piuttosto generici, da clone appunto, si distingue subito per la passione con cui sceglie e sostiene le proprie battaglie, con quel fare sanguigno e quell'espressione indecifrabile tendente al crucciato.
Non si dà pace Alessandro, perchè non ha un passato e questo gli brucia, ma adesso ha un giornale anche lui, o per meglio dire ha Il Giornale, famoso quotidiano dalla tiratura nazionale e dall'azionariato diffuso.
Non si dà pace e gira per tutti i programmi televisivi possibili e immaginabili a parlare di immobili sparsi qua e là nel mondo e della loro proprietà, senza paura di esporsi al fuoco incrociato del nemico, che ogni volta lo sovrasta per numero e per vocaboli conosciuti .
Cos'è che spinge quest'uomo-clone a difendere così intensamente un uomo-cane e la sua ventina di megaville sparse per il mondo?
Cos'è che spinge un giornalista a svilire la propria persona costringedosi a parlare solo di proprietà e certificati d'acquisto?
Carlo Alessandro, so anche io che il capo è tornato single, ma per quanto tu possa provare non sarai mai viscido come Fede, succube come Bondi, genuflesso come Minzolini (neanche gnocca come Ruby, a dirla tutta), quindi "accetta un coniglio": lascia perdere ché non ti fa bene.
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Cronistoria di un uomo minchia


Sergio Marchionne (qui fedelmente ritratto in quanto situata in mezzo ai coglioni) nasce a Chieti nel 1952, ma si sposta in Istria perchè gli abruzzi gli vanno subito stretti. Poi, ancora bambino, lascia l'Italia per trasferirsi con la famiglia in Canada.
In quella casetta piccolina in Canadà, con tante roselline e tanti fiori di lillà, il ragazzo-Sergio dimostra ad ogni anno che passa di essere un buon cervello, infilando uno dietro l'altro titoli di grande prestigio: laurea in legge, un MBA (Master in Business Administration) e una laurea in filosofia, che giurerà poi, in una breve intervista al giornale locale Canad-air, di aver buttato nel cesso e di aver tirato la catena forte forte.

Dopo gli studi, l'ometto-Sergio dimostra anche intraprendenza, e forte dei roboanti titoli conseguiti entra di petto nel mondo economico andano ad occupare posti di responsabilità prima e di dirigenza poi, in grandi aziende con marchi conosciuti in tutto il mondo. Tale processo culminerà con la nomina di amministratore delegato del gruppo SGS, multinazionale svizzera con sede a Zurigo, che lo consacra definitivamente nel Gotha del management mondiale, e lo riavvicina a casa.

Dagli studi canadesi ha imparato a non portare la cravatta, dalla sua vita lavorativa ha tratto l'esperienza, e conscio di questa sua completezza l'uomo-Sergio viene nomnato nel 2004 a.d. del gruppo Fiat.
L'anno successivo assume anche la guida di Fiat Auto.
Qualche mese più tardi viene investito del titolo di Signore Onnipotente Degli Autoveicoli Tutti, ma non vuole che si sappia troppo in giro.
Dopo i vari tentativi di indebitare ulteriormente l'impresa privata più indebitata d'Italia, con l'acquisto a rate del gruppo Chrysler e la tentata ma non riuscita scalata alla Opel, Marchionne decide di fermare la sua strage per un attimo. Poi ci ripensa, si guarda dentro, e ordina ai suoi scagnozzi di chiudere Termini Imerese licenziando i 2000 operai ce ci lavora(va)no, e di ridimensionare altri stabilimenti storici del gruppo nel sud del nostro paese.

Dal 2008 il suo hobby preferito è lanciare ultimatum al governo italiano, rivendicando un risanamento dei conti dell'impresa automobilistica e un rilancio della cultura italiana nel mondo, operazione quest'ultima alla quale ha contribuito in modo decisivo il sobrio e posato Lapo Elkann, rampollo della famiglia Agnelli per una serie di sciagurate coincidenze .

Una carriere velocissima la sua, talmente frenetica da non lasciargli mai un momento libero o di spensieratezza, neanche per andare qualche giorno ad Amsterdam a contare tutte le auto che non ci servono ma che ci hanno conivinti a comprare, o per passare qualche ora davanti la cartina geografica italiana a capire perchè si sia voluto sviluppare il commercio stradale in un paese fatto a grissino e circondato dal mare.
E' così impegnato, Sergio, a dirigere i colossi economici che amministra da dimenticarsi di contare tutte le vite perse sulle strade, che sono il vero prezzo che questa Italia paga ogni giorno al mercato delle autovetture e in particolare alla Fiat.
Bravo Sergio, ghimmifaiv.
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Tiziano Ferro è gay, parlatene


Nel 1990 uscì Wind of change, una delle ballate hard-rock più famose e patinate della storia, scritta in occasione di e divenuta simbolo del e tante altre cose bla bla bla. Io ho avuto la fortuna di avere così pochi anni nel 1990 da riuscire a scamparmela e di conseguenza, anche se gli anni '80 erano ancora addosso e dentro gli adulti intorno a me, non me ne sono accorto troppo. Nel 2010 esce il nuovo disco degli Scorpions e c'è ancora chi si è preoccupato di andarselo a comprare (comprare?) e più di una stazione radio a copertura nazionale che li trasmette senza vergogna. Ancora qualcuno che sbava dietro a chi ha da dire nulla e lo fa anche in modo insopportabile. Già, gli Scoprions, quelli che suonano la stessa canzone da vent'anni e poi la incidono su dischi ugualmente rotondi ma con copertine diverse.
Chiamate Bin Laden prima che tornino anche i Van Halen e compagnia brutta.