Generazione D

Non mi riferisco nè ai giovani di Seattle degli anni novanta nè ai liceali italiani odierni con la frangetta da una parte. Mi riferisco semplicemente a tutti i cinquantenni che mi capita di vedere in giro e con cui mi capita di avere a che fare. Gente che è preoccupata dalla vacuità della mia generazione e dal suo disinteresse e disprezzo verso tutto quello che ha. Chi legge i miei post sa che non nutro molta simpatia verso i miei coetanei in generale, ma questo non significa che io sia disposto a subire passivamente accuse e ingiurie che non sento di meritare.
Quello che mi fa più incazzare è che le persone che mi (ci) accusano più o meno continuamente di troppa mediocrità sono le stesse di Trenitalia, Alitalia, Fiat, Parmalat e Cirio solo per citare i maggiori insuccessi della generazione che ha fatto il sessantotto in pausa pranzo poi tutti in ufficio a timbrare il cartellino.
La gente che mi accusa di essere bravo solo a leggere i miei "giornaletti", a giocare con il computer e la chitarra e criticare tutto e tutti. Esatto signori, io critico. Io critico perchè denigrare è tecnica vostra. E' TECNICA VOSTRA.
La generazione de "i giovani di oggi non sono più quelli di una volta", de "andate a lavorare delinquenti" e de "non si dice negri, ma persone di colore" finchè ognuno resta a casa propria. La stessa che si gratta il culo durante le quattro ore di lavoro quotidiane negli uffici della pubblica amministrazione, pensando a quando sarà in pensione a 50 anni, e poi mi dice di rimboccarmi le maniche perchè nella vita niente è gratis.
Grazie a voi nel mio futuro non ci saranno più nè petrolio nè fonti di energia alternative nè ozono.
In compenso troverò un mare di debiti che io e i miei amici nullafacenti ventenni non abbiamo mai contratto e nonostante questo saremo costretti a pagare. Troverò anche una busta paga ridicola, le cui trattenute serviranno a pagare la pensione a chi ha preso il mio futuro e ci ha pisciato sopra come fosse il più comodo dei cessi, ai massoni, ai parlamentari, a francescocossiga che a questo punto credo sia uno di quegli esseri immortali che vive fuori dal tempo e che quindi non ci toglieremo mai dai coglioni
Troverò un sacco di ex-commercialisti e imprenditori falliti che terranno corsi di meditazione interiore e/o trascendentale, conciati come a carnevale per dimostrare il loro disprezzo verso la cultura occidentale che, all'improvviso, ai loro occhi appare ora vuota. Come se qualcuno avesse rivelato loro le coordinate esatte del Sacro Graal. Santoni improvvisati con la funzione di perpetrare lo stereotipo del male come entità astratta e maestosa invece di permettere a tutti di identificarlo in quello che veramente è: burocrazia, meccanismi e automatismi imposti dalla società che avete creato.
Siete la generazione del default, del qualunquismo, della misericordia e del perdono arbitrario, dell'ipoteca sulla casa e sulla villa al mare ma con il suv in garage.
Siete, infine, la generazione che ha fatto fallire il mondo.
Spero ve lo ricorderete ogni volta che mi guarderete negli occhi, ogni volta che sarete sul punto di vomitarmi addosso la vostra ennesima filippica sui veri valori della vita copiata dall'ultima puntata dell'ultima soap-opera melensa di turno.
Vi odio tutti.

P.S. So che sto generalizzando ed è sbagliato, ma provate voi a discutere e a trovare le argomentazioni giuste per difendervi da un ammasso di carogne semiartificiali che se va di lusso hanno la terza media. Vivo in un piccolo paese dove la mente della gente è aperta quanto una finestra sigillata, in particolare quando si parla di soldi.

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