nati per subire

Se si iniziasse ad ascoltare il settimo album degli Zen Circus con Atto Secondo, si potrebbe pensare che il gruppo non avesse ancora esaurito il discorso intavoltato con l'ultimo, splendido, "Andate Tutti Affanculo".
Invece Il disco comincia con Nel Paese che Sembra Una Scarpa e si capisce subito che i sorrisi, questa volta, saranno rari e meno tirati, anche se l'autocitazione di Appino lascia ancora qualche flebile speranza per il prosieguo dell'ascolto.
Il Circo Zen ferma il carrozzone, dunque, e la scelta è sinceramente difficile da accettare. Intendiamoci, "Nati Per Subire" è un disco bellissimo. Un giro sul piatto se lo merita ad occhi chiusi: i testi sono lucidissimi, la produzione non è mai stata così cesellata e ricca di dettagli...però, e si tratta di un enorme però, la parentela con i lavori precedenti si è persa in spartiti troppo ragionati (che fine ha fatto la batteria fracassona di Karim Qqru?).

1 commenti:

Moody | 19/11/11, 17:55

deliziosa ANALisi