Il crepuscolo degli dèi


Un'altra colonna del Consiglio dei Ministri cade rovinosamente in pezzi.
Dopo Sandro Bondi, autore di intima delicatezza nonchè ministro ineccepibile, anche Carlo Giovanardi decide di lasciare il suo incarico da sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche contro le droghe (ci entra tutto nella Carta d'Identita?), data la sopraggiunta impossibilità di espletare le sue funzioni - spiega lui stesso -a causa dei tremontiani tagli alle risorse destinate al Dipartimento alla Famiglia.

Le ombre proveranno certo ad offuscarci la sua memoria, ma noi (io, almeno) lo vogliamo ricordare maestro di bon ton ed equilibrio, seppure le sue dichiarazioni deliranti potrebbero fuorviare. Un osservatore posato dei cambiamenti della società italiana che riusciva a sintetizzare, rendendoli comprensibili anche al più chiuso dei bifolchi, con semplici ma chiarissimi schiamazzi, oscurati solo dalla cavernosità del suo accento, tanto particolare quanto sconosciuto alla storia.
Per la lealtà che ha dimostrato verso la patria nel compiere questo gesto di resa, lo ringrazia in particolare Stefano Cucchi, al quale il nostro non ha lasciato neanche la pietà del silenzio.

Non so se capirà, il buon Carlo, ma in caso gli faremo un disegno.
Adesso vattene finalmente affanculo

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