Arlecchini e Balanzoni

E' che uno si sforza di fare finta di essere cattivo, ma il tempo porta al pettine tutti i nodi. E così, proprio perchè ne sento la mancanza, torno a parlare della chiesacattolica. Stavo giusto leggendo che l'Accademia della Vita, in occasione del caso Englaro, sta proponendo incontri e seminari sul tema della morte cerebrale e la morte dell'anima. Il punto che vogliono arrivare a dimostrare è chiaramente che la morte cerebrale non implica la morte dell'individuo. In particolare vorrei citare tal Fisichella, monsignore per alcuni, ennesimo Arlecchino ai servigi del Balanzone natzinger per altri, che ha provato a motivare l'iniziativa dicendo che non è solo la scienza a dover dire cosa è lecito o no.
Proverò a passare oltre al fatto che per l'ennesima volta queste maschere di carnevale partino dal presupposto di possedere il potere legislativo, per di piu' in uno stato che non è il loro, anche se fa male e non è facile continuare a pensare con questo boccone amaro in gola, e proverò a concentrarmi sulle conseguenze che avrebbe l'accettazione del nostro governo delle loro tesi.
Se uno si ritrova in stato vegetativo è fottuto, non può né morire né vivere fino a quando non ci sarà un blackout di almeno 20 ore, a quel punto non sarà ancora morto, ma il processo di deterioramento materiale del corpo sarà irreversibile e la morte arriverà inesorabilmente nel giro di qualche giorno. E tutto questo se va di culo. Il problema pragmatico, a prescindere da tutto quello che si potrebbe dire nel concettuale è il seguente: se chi si trovasse in stato vegetativo non fosse cattolico? Sarebbe giusto applicare anche a lui una legge tarata su misura per i figli del lord?
Procedo per sesmpi.
Se il paziente inerme fosse un rom verrebbe bruciato su una panchina o ghettizzato e costretto a vivere come un topo di fogna in qualche campo alla periferia di Roma, quindi niente esempio rom.
Se il paziente fosse musulmano...no, l'ipotesi non è realistica. Infatti fin quando il cuore di Bossi non si deciderà a renderci tutti contenti, di arabi qua non ce ne entreranno piu'.
Se il paziente fosse un'animista africano...no, neanche questa ipotesi è verosimile. Quelli della vita hanno capito tutto, stanno tutto il giorno a palle all'aria e riescono a vivere senza lavorare. Che cazzo verrebbero a fare qua ad essere umiliati per fare l'elemosina?
Mi viene in mente l'impiegato inglese protestante o la colf russa ortodossa, ma diquisizioni tecniche a parte sempre di figli di cristo stiamo parlando, quindi il discorso cade.
Mettiamola così, se una ragazza italiana di nascita (prendo un soggetto femminile ché da meno l'idea del pericoloso sobillatore del sistema), e di famiglia italiana da almeno quindici generazioni, degna quindi di calpestare lo stesso suolo di Fini e della Mussolini, ad un certo punto si convertisse al buddhismo, e, dopo un terribile incidente, si venisse a trovare in coma irreversibile, quale legge dovrebbe applicarsi a lei? Sarebbe giusto mantenerla in vita ad ogni costo, anche se il suo dio ha in mente per lei progetti diversi?
Sarebbe rispettata la sua volontà?
Se io ateo, e chi come me, dovessi un giorno venire a trovarmi in una situazione simile, non riterrei giusto non avere neanche la possibilità di scegliere cosa fare della mia vita e del mio corpo.
E' anche per evitare questa confusione che di solito uno stato è laico. Poi c'è l'Italia e qualche altro stato che non la pensa così. Cazzi loro, pardon, nostri.
Madonna ragazzi, parlare del quotidiano in Italia è una fatica non indifferente.

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