nati per subire

Invece Il disco comincia con Nel Paese che Sembra Una Scarpa e si capisce subito che i sorrisi, questa volta, saranno rari e meno tirati, anche se l'autocitazione di Appino lascia ancora qualche flebile speranza per il prosieguo dell'ascolto.
Il Circo Zen ferma il carrozzone, dunque, e la scelta è sinceramente difficile da accettare. Intendiamoci, "Nati Per Subire" è un disco bellissimo. Un giro sul piatto se lo merita ad occhi chiusi: i testi sono lucidissimi, la produzione non è mai stata così cesellata e ricca di dettagli...però, e si tratta di un enorme però, la parentela con i lavori precedenti si è persa in spartiti troppo ragionati (che fine ha fatto la batteria fracassona di Karim Qqru?).
1 commenti:
deliziosa ANALisi
Posta un commento