Il prossimo
Aiutiamo il prossimo. Pensa al prossimo. Bisogna farlo per il prossimo.Innanzitutto non so neanche chi sia questo mio prossimo. Quando vado dal salumiere, compro ciò che devo e saluto, lui dice "Il prossimo". Seguendo questo semplice concetto il mio prossimo dovrebbe essere rappresentato da chi nascerà appena io sarò morto.
Quindi, mio caro prossimo, scusami ma non riesco proprio ad immaginarti e credimi questo è un bene, perchè non riuscendo a farlo non riesco nemmeno ad odiarti.
Se il mio prossimo fosse la generazione adiacente la mia, ovvero i nascenti di oggi, per me sarebbe veramente un bel problema. Sarei costretto ad odiarlo il prossimo perchè sarebbe solo un ragazzino viziato che odia i neri, i gialli, i mussulmani, i buddhisti, i pellerossa e gli eschimesi, tutti insomma, e farebbe passare per stronzo il sottoscritto che invece odia solo lui.
Dovrei odiarlo perchè quando è toccato a me essere il prossimo non mi si è inculato nessuno, neanche per sbaglio, ora tutti con questa parola sulla bocca e lui, il nostro prossimo, prenderebbe con se tutte le nostre attenzioni e i nostri consigli e se li porterebbe al concerto dei Tokio Hotel.
Dovrei odiarlo perchè mi costringe a pensare sempre al domani, mentre io sarei felicissimo di poter pensare solo al mio adesso, a come riempire le ore che mi separano dal domani senza avere la sensazione di aver sprecato il tempo a mia disposizione.
Dovrei odiarlo perchè vedrei come risultato del mio impegno e dei miei sacrifici, connessi ad una vita che si basa sull'aiutare gli altri, un individuo talmente cinico ed egoista da ricordare il sottoscritto. Guardarlo mi farebbe tornare in mente me stesso da giovane, a quel punto sarei costretto a passare tutti i miei giorni a ricordare i bei vecchi tempi con i miei amici prossimi alla terza età.
Invece per fortuna il mio prossimo non lo conoscerò mai e questo mi lascia almeno il dubbio che potrà essere una persona migliore di me, anche se non ci vuole poi così tanto.
"Amo il prossimo. Non questo, il prossimo"
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